Ciò che contraddistingue le menti veramente originali non è l’essere i primi a vedere qualcosa di nuovo, ma il vedere come nuovo ciò che è vecchio, conosciuto da sempre, visto e trascurato da tutti.
F. Nietzche “ Filosofare con il martello”
Definizione di Disgnazia
“Disontogenia genetica dinamica su base multifattoriale che una volta iniziata, si proietta nel tempo e si estrinseca nello spazio con ripercussioni sfavorevoli sul piano morfostrutturale, funzionale, psico-caratteriale, senza sottovalutare la possibilità di un danno a livello organismico generale” E.Giannì “La Nuova Ortognatodonzia 1980”
Anche Balters, precedentemente, nel suo “Eine einfuharang in die Bionatorherl method“osservava l’associazione di occlusione di seconda classe di sintomi vari quali: respirazione orale, otite, spalle cascanti, piede valgo, rachitismo, lassità legamentosa, gastroenterite, incubi.
Alcune domande dovrebbero sorgere spontanee:
Perché questa, e altra, sintomatologia si associa costantemente alla malocclusione?
È possibile che la mancata considerazione, e quindi il mancato trattamento, di tali patologie sia la causa della immancabile recidiva dei trattamenti ortodontici, in assenza di contenzione a vita?
Ma ha poi un senso biologico la contenzione?
E ancora
Esiste la malocclusione, oppure esiste la miglior occlusione possibile fisiologica quale specchio della situazione posturale stato-dinamica dell’individuo?
La risposta a queste ed altre domande ci viene oggi fornita dallo studio delle correlazioni occluso- posturali, i cui risultati evidenziano che l’occlusione dentale non può più essere valutata e trattata a prescindere dalle grandi sinergie funzionali del contesto corporeo globale.
La malocclusione entra a far parte di un quadro sindromico generale di cui spesso rappresenta la manifestazione oggettiva più evidente.
Come sostiene Petrovic “ la malocclusione assume il significato di una risposta adattativa intelligente di un sistema biologico a fattori destabilizzanti, mentre la terapia quello di una riprogrammazione posturale intelligente, raggiungibile con più ausili funzionali, nel rispetto della fisiologia individuale.
Tutto ciò non significa che dobbiamo cancellare o stravolgere, concetti precedentemente acquisiti ma, semplicemente, valutarli in un contesto diverso ed integrarli con nuove acquisizioni.
Le varie teorie sull’accrescimento cranio-facciale ( Moss, Enlow, Deshayes, Delaire ), concordano nel ritenere la base cranica, ed in particolare la sincondrosi sfeno-basilare ( SSB ), come il luogo e centro di crescita primario per tutto il tempo in cui il cervello, il cui volume è stabilito geneticamente, è in crescita.
L’occlusione fisiologica individuale in un neonato
La base cranica, o neurocranio, è costituita da ossa ( occipite, sfenoide, etmoide ) che originano da cartilagine primaria, sotto controllo genetico ed ormonale ( somatotropo, tiroxina, ormoni sessuali ) e quindi, insensibile alle stimolazioni funzionali locali.
Alla nascita il neonato presenta infatti una grossa sproporzione tra neurocranio e splancnocranio e quindi tra mascellare superiore, sotto l’influenza sferoidale, e la mandibola, sotto l’influenza occipito-temporale, in quanto quest’ultima, durante il periodo fetale, affida il suo sviluppo funzionale al succhiamento del dito e alla deglutizione, stimoli troppo deboli per raccordarla al mascellare superiore.
La classificazione ortodontica “classica” opera una distinzione in prima, seconda e terza classe scheletrica con riferimento al piano sagittale, ed in brachi o dolicotipi sul piano verticale, in base soprattutto a parametri teleradiografici bidimensionali e partendo da un presupposto di simmetria strutturale tra le parti ossee della base cranica, che in realtà non esiste.
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