La malattia parodontale è un’infezione batterica che attacca il paradonto, il quale è formato da gengiva, osso ed altri tessuti di sostegno dei denti.


Essendo spesso indolore, può succedere che ci si accorga della malattia parodontale solo quando gengive e tessuto osseo sono seriamente compromessi. Visite di controllo regolari, permettono di fare una diagnosi precoce della malattia parodontale e di mettere in atto adeguate misure di prevenzione e di trattamento. La placca è una pellicola bianco- giallastra composta da batteri e residui di cibo, che si deposita sulla superficie dei denti, soprattutto vicino alla linea gengivale; se non costantemente rimossa, essa indurisce in una formazione calcarea ruvida chiamata tartaro. Il tartaro, depositandosi al di sotto della gengiva, rende più difficile l’asportazione quotidiana della placca. I batteri presenti nella placca, producono delle tossine, che possono infiammare le gengive, l’osso e gli altri tessuti che circondano il dente.

La gengivite è il primo stadio della malattia parodontale. Le gengive diventano rosse, gonfie e possono sanguinare facilmente. In questo stadio il disturbo è ancora reversibile, ma se non curato può progredire fino ad una forma più grave detta parodontite

La parodontite o piorrea è lo stadio più avanzato della malattia parodontale. Le gengive, l’osso e le altre strutture che sostengono il dente sono danneggiate, i denti perdendo il tessuto di sostegno diventano mobili e nei casi più gravi, possono cadere o dover essere estratti. Attualmente in Italia la parodontite risulta essere la prima causa di perdita di elementi dentari. La forma più diffusa è la parodontite cronica dell’adulto (PCA) che colpisce generalmente la popolazione adulta dopo i 35 anni di età in percentuali vicine al 60% ma esiste una forma ad insorgenza giovanile particolarmente aggressiva ed una variante particolarmente dolorosa in cui si osserva ulcerazione e necrosi gengivale ed ossea ( parodontite necrotizzante ) che può associarsi a malattie sistemiche particolarmente gravi. Diversi studi hanno dimostrato una maggior frequenza di malattie cardiache, vascolari, respiratorie nei pazienti affetti da parodontite

Consultate dunque il vostro dentista in caso:

• gengive che sanguinano facilmente
• gengive rosse, gonfie o sensibili
• gengive scostate dai denti

• gengive con fuoriuscita di pus
• alito cattivo o sapore sgradevole persistenti
• denti con mobilità evidente
• spostamento dei denti con creazione di spazi (diastemi) tra un dente e l’altro • modifica della posizione masticatoria abituale

QUALI SONO LE CAUSE DI MALATTIE PARODONTALI?

• PLACCA – è la causa principale di malattia parodontale. Altri fattori di rischio sono:
• FUMO – è uno dei fattori di rischio più importanti. L’abitudine al fumo ( anche di pipa o sigaro) riduce le capacità rigenerative di guarigione dell’organismo e quindi si riduce la percentuale di successo delle cure
• PREDISPOSIZIONE EREDITARIA – una persona su tre è predisposta geneticamente allo sviluppo della malattia parodontale. I microrganismi responsabili della parodontite possono essere trasmessi attraverso la saliva: per questo, nel caso in cui un membro del nucleo familiare ne sia affetto, sarebbe utile che anche i familiari si sottoponessero ad una visita di controllo essendo aumentato il loro rischio di malattia
• GRAVIDANZA – e altri cambiamenti ormonali nella donna, possono rendere le gengive più deboli. Studi scientifici dimostrano come diverse infezioni, tra cui la parodontite, possano determinare parti prematuri e neonati sottopeso
• STRESS – può rendere più debole la risposta immunitaria nel combattere le infezioni.
• FARMACI – contraccettivi, antidepressivi, antiepilettici, calcioantagonisti e altri farmaci possono influire negativamente sulla salute orale.
• BRUXISMO – la tendenza a digrignare i denti di notte o in periodi di stress, può causare l’indebolimento delle strutture dei denti.
• DIABETE – soprattutto se non ben controllato. E’ stato dimostrato che i pazienti con malattia parodontale hanno maggior difficoltà nel controllo della glicemia.

Parodontite e Disbiosi Intestinale

Oltre alle suddette cause, ricerche recenti in Medicina Funzionale hanno dimostrato una frequentissima ed inequivocabile correlazione tra la malattia parodontale e disbiosi intestinale che è una condizione di alterazione della flora batterica intestinale con accumulo di tossine in grado di arrecare una serie notevole di disturbi quali:

– dolori e gonfiore addominale con borborigmi e flatulenza
– alterazioni dell’alvo (stipsi e/o diarrea)
– disturbi digestivi
– anemia sideropenica da malassorbimento di ferro e ipovitaminosi ( il ferro viene assorbito a livello intestinale e richiede la presenza di vitamine e ioni metallici catalizzatori che un’alterata flora batterica non è in grado di sintetizzare )

– tendiniti ( tipo tunnel carpale ), borsiti, nevralgie radicolari legati al deficit di vitaminaB6
– ernia discale da imbibizione edematosa del disco intervertebrale conseguente allaritenzione idrica che l’organismo mette in atto nel tentativo di detossificarsi
– infezioni recidivanti tra cui appunto la parodontite. Nell’intestino è infatti localizzatocirca il 70% del nostro Sistema Immunitario ( MALT System) che è, in estrema sintesi, il nostro sistema difensivo contro le malattie. Appare evidente che se l’intestino non funziona bene le nostre capacità di difesa diminuiscono e virus e batteri vari avranno vita facile!
Per questi motivi, presso il nostro studio, tutti i pazienti affetti da malattia parodontale vengono sottoposti ad accurata anamnesi, visita clinica, ad un Test salivare che valuta il Ph e la capacità di tamponamento della saliva nei confronti dei microrganismi patogeni ed in particolare al Disbiosi test. Quest’ultimo si basa sulla presenza nelle urine dei due più importanti metaboliti di scarto risultanti da processi fermentativi e putrefattivi intestinali, l’indicano e lo scatolo. In caso di positività il medico vi indicherà la terapia omotossicologica e dietetica rivolta non solo a curare la vostra bocca ma anche a migliorare il vostro stato di salute generale.

DIAGNOSI DELLA MALATTIA PARODONTALE

Gengiva e osso sani sostengono i denti. In condizioni normali, la parte superiore nella gengiva è staccata dal dente per una altezza di circa 3mm. (solco gengivale)

Nel caso di malattia parodontale, questo spazio aumenta formando una tasca parodontale dove si accumula la placca batterica e l’igiene risulta difficile.
Una sonda millimetrata inserita tra dente e gengiva misura la profondità delle tasca parodontale.

Nella diagnosi di malattia parodontale, si valuta, inoltre se le gengive sanguinano, sono gonfie, se i denti presentano mobilità, se sono sensibili. Una radiografia panoramica delle arcate dentali e radiografie indorali mirate saranno indispensabili per valutare la perdita di osso attorno ai denti.

PREVENZIONE

Per prevenire la malattia parodontale:
• spazzolare i denti correttamente dopo ogni pasto usando un dentifricio a base di fluoro
• usare il filo interdentale o lo scovolino interdentale per rimuovere la placca tra dente e dente almeno una volta al giorno

• verificare la presenza dei fattori di rischio sopraelencati e tenerli sotto controllo
• evitare di fumare ed avere un’alimentazione sana ed equilibrata
• fare visite dentistiche e sedute di igiene orale regolarmente almeno ogni sei mesi

TRATTAMENTO

Il trattamento della malattia parodontale dipende dalla sua gravità. Nei primi stadi la malattia può essere trattata rimuovendo placca e tartaro e tessuti infiammati dalla superficie dei denti e nella zona sotto gengivale.
Questa procedura di pulizia profonda, include due trattamenti di pulizia sottogengivale e levigatura radicolare o root planing. Pulizia sottogengivale o scaling, consiste nel rimuovere il tartaro e la placca da attorno e al di sotto della linea gengivale. Levigatura radicolare o root planing, consiste nel pulire e levigare le superfici della radice e del dente, il tessuto gengivale può così riattaccarsi più saldamente alla radice pulita e liscia. In associazione a questi trattamenti, presso il nostro studio viene oggi utilizzato il Laser Neodimio e la terapia infiltrativa delle tasche parodontali con prodotti naturali omotossicologici antibatterici che permette ottimi risultati ed evita nella maggior parte dei casi il ricorso alla chirurgia gengivale.

Il numero di sedute necessarie per trattare la malattia parodontale dipende dalla sua gravità; il trattamento è solitamente reso più confortevole da un’anestesia locale. Il vostro dentista vi suggerirà poi un programma di mantenimento e di controllo.

Attenzione! La malattia parodontale non guarisce da sola, e se non trattata porta all’estrazione del dente. Vi consigliamo sempre, perciò, di recarvi da un esperto del settore come il Dott. Stefanelli che potete contattare cliccando qui!