La conoscenza delle interpolazioni occlusione/postura sta portando l’odontoiatria ad una svolta importante nella diagnosi e nel trattamento delle disfunzioni del sistema stomatognatico.

Dopo un periodo d’incredulità e diffidenza si sta inevitabilmente passando ad una fase, più costruttiva, di ricerca e applicazione clinica, caratterizzata dal graduale abbandono di tecniche diagnostico-terapeutiche stereotipate miranti al raggiungimento di risultati ideali standardizzati, sostituite da un approccio valutativo integrato che tenga conto dell’assoluta individualità del paziente.

I presupposti fondamentali di questa filosofia sono essenzialmente due:

  • Il sistema stomatognatico è un importante recettore del sistema posturale;
  • Il rapporto forma-funzione, come interdipendenza tra struttura e sistema muscolo-fasciale, dove la struttura ha caratteristiche asimmetriche mentre il lavoro muscolare avviene nel rispetto della simmetria.

Alla luce delle attuali conoscenze è perciò impensabile procedere ad una qualsiasi riabilitazione occlusale senza rispettare tali presupposti. Ciò comporta la necessità da parte dell’odontoiatra, di affrontare uno sforzo culturale non indifferente per imparare a conoscere ed interpretare questo famigerato ma affascinante “Sistema Posturale”.

Il Sistema Tonico Posturale

L’uomo sta in piedi nel suo “spazio tempo” organizzato. Le sue differenti catene muscolari adattano in permanenza il loro tono reciproco per permettere a questo pendolo inverso, attraverso i suoi piedi, di conservare la sua posizione verticale con il massimo del comfort e il minimo dispendio energetico.

Queste catene sono i muscoli della postura, tonici e tonico-fasici, comandati dai centri integratori del sistema tonico posturale.

I recettori principali sono l’occhio e il piede. Gli altri ingressi recettoriali sono:

  • I centri superiori (orecchio interno, morfopsicologia, psicosomatica)
  • L’apparato stomatognatico
  • I muscoli e le articolazioni
  • La pelle

Tutte le informazioni arrivano al computer cerebrale che le integra e le rimanda ai muscoli posturali, ma poiché essi stessi sono dei recettori siamo alla presenza di un sistema cibernetico auto-regolato e auto-adattato.

Quando le informazioni ricevute dai recettori sono asimmetriche o patologiche causano, a livello del computer centrale un nuovo aggiustamento posturale patologico che l’organismo considererà come corretto e quindi si adatterà nel suo squilibrio ma non potrà correggersi da solo.

Il sistema può adattarsi una volta, eventualmente due volte, ma se si aggiungono altre cause di decompensazione ecco che compaiono i dolori.

Un disturbo occlusale importante non si esprimerà a livello clinico nel caso in cui il sistema sia disponibile per compensarlo; invece anche un minimo disturbo si esprimerà in modo evidente nel caso in cui porterà uno squilibrio in un sistema già fissato nei suoi adattamenti.

I differenti recettori possono essere tutti elementi che causano lo scompenso, ma essi possono anche adattarsi ad uno squilibrio che proviene da un altro recettore; in particolar modo:

  • L’occhio sui denti;
  • Il piede su tutto;

Ma l’occhio può essere adattativo sui piedi, come lo prova la scomparsa di piccoli vizi di refrazione dopo la correzione podalica.

I sistemi tampone posturali

Tutti i recettori s’inter-adattano; essi possono essere quindi sregolati in modo causativo, adattativo o misto; la componente adattativa è sovente reversibile in un primo tempo, in un secondo tempo il sistema si fissa nelle sue compensazioni.

Un recettore primario fissato nei suoi aggiustamenti deve essere corretto come un recettore causativo; ciò è particolarmente vero per il recettore podalico, considerato il tampone terminale del sistema.

Il risultato sarà sempre e comunque uno squilibrio posturale, ove la bascula delle spalle e del bacino, le rotazioni, la leggera lateroflessione della testa, ecc. sono il riflesso di un cambiamento di tono di base di alcuni, o di tutti i muscoli del corpo.

Tali muscoli sono organizzati in catene che convergano tutte a livello dei cingoli scapolari e pelvico che si deformano, si torcono sotto l’effetto delle sollecitazioni asimmetriche proteggendo così la colonna vertebrale.

I cingoli sono così degli efficaci sistemi tampone posturali e quando non riescono ad assolvere tale ruolo è la colonna che lo assolverà: ecco comparire la scoliosi.

Un importante sistema tampone lo ritroviamo anche a livello del sistema cranio- mandibolare rappresentato dalle “articolazioni temporo-mandibolari” che l’osteopatia equipara a vere e proprie suture messe a protezione del cranio.

Con il progredire dell’età assistiamo infatti ad una graduale accentuazione della cifosi dorsale e lordosi cervicale che porta ad una postura avanzata della testa e allo scivolamento anteriore della mandibola con un’abrasione e appianamento del piano occlusale, esattamente come avviene per la volta plantare.

Praticamente la postura fisiologica dell’anziano è sovrapponibile a quella patologica da piedi piatti valghi. Se anche questo sistema tampone è sovraccaricato da squilibri d’altri recettori o da procedure odontoiatriche incongrue l’ultimo baluardo che resta per tentare di compensare le tensioni muscolo-fasciali anomale sono: i denti!

Esattamente come la colonna vertebrale si torce, anche il tavolato occlusale si altera modificando tridimensionalmente le sue curve (di Spee e Wilson) seguendo le stesse spirali elicoidali che determinano, in fisiologia il movimento, ma in patologia le torsioni dismorfiche del corpo intero.

Le curve di Spee e Wilson dell’arcata mandibolare non sono quindi altro che l’espressione dell’adattamento funzionale ad una struttura asimmetrica mascellare ad appartenenza cranica.

Conclusioni

È a questo livello che noi dobbiamo evidentemente intervenire, ma non cercando di livellare le curve secondo valori di riferimento ideali validi solo per gli articolatori, ma prioritariamente attraverso un riequilibrio delle forze che agiscono sui denti, e cioè sul sistema muscolo-fasciale per il ripristino di una funzione deglutitoria e masticatoria bilanciata, il ché sarà possibile se prima saranno stati individuati e corretti altri eventuali squilibri dei recettori del Sistema Posturale.

Una valutazione di kinesiologia applicata può aiutare a evidenziare e a trattare disfunzioni che si evidenziano solo in movimento o in condizioni di sopportazione di peso.

Spesso, infatti, non è sufficiente la sola correzione strutturale del problema, attraverso l’uso di plantari podalici, placche occlusali o lenti oculari, ma bisogna “insegnare” al corpo a codificare un nuovo engramma posturale, riorganizzarlo neurologicamente oltre che muscolarmente affinché una “nuova funzione” possa riequilibrare la struttura patologica.

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