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Informazioni sull'ortodonzia
Cosa è l’ortodonzia?
E’ la branca dell’odontoiatria che si occupa della diagnosi, prevenzione e terapia dei disallineamenti dentali che provocano alterazioni dell’estetica del sorriso, delle condizioni disfunzionali dell’apparato masticatorio, dei disturbi di crescita dei mascellari e di sviluppo della dentizione.
Quali sono i benefici di un trattamento ortodontico?
I benefici principali di un trattamento ortodontico sono il miglioramento dell’estetica facciale, del sorriso, della funzionalità dell’occlusione. Si deve anche da considerare il vantaggio offerto da denti ben allineati nella prevenzione di carie e parodontopatie.
Qual è il momento migliore per iniziare un trattamento di ortodonzia nel bambino?
E’ variabile e dipende dalla gravità della malocclusione. Si tende a trattare precocemente le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita, ad esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o le terze classi scheletrico-funzionali. La prima visita ortodontica è consigliabile che sia eseguita verso i 4/5 anni di età.
Quanto dura un trattamento di ortodonzia?
La durata è variabile, dipende dal problema da trattare. Un trattamento ortodontico può durare da pochi mesi a 2/3 anni nell’adulto. Nel bambino in crescita, invece, a causa del continuo sviluppo della dentatura, si usa alternare periodi di trattamento ad altri di attesa, ad esempio può essere necessario un trattamento in due tempi, in dentizione mista con apparecchi mobili funzionali, e poi appena erotti tutti i denti permanenti con apparecchiature fisse.
L’ortodontista riesce ad influire sulla crescita scheletrica dei mascellari?
Si, in effetti il termine ortodonzia è riduttivo, significando semplicemente “denti dritti”. Oggi la specialità si chiama più appropriatamente “Ortognatodonzia” e “Ortopedia dento mascellare”, proprio perche le sue potenzialità vanno ben oltre lo spostamento dei denti. Nel bagaglio strumentale dell’ortodontista ci sono apparecchi in grado d’influire sulla crescita scheletrica dei mascellari. Il loro utilizzo nelle patologie di crescita dei mascellari serve a correggere, oltre che le disfunzioni occlusali associate, le gravi alterazioni dell’estetica facciale che spesso comportano. Inoltre oggi è accertato che una corretta crescita cranio facciale previene anche alterazioni della colonna vertebrale ( scoliosi, cifosi etc.) e, più in generale, i disordini della postura corporea globale.
E’ vero che un cattivo combaciamento tra i denti può causare mal di testa?
Si, è vero. Il combaciamento dei denti è strettamente connesso all’attività funzionale della muscolatura masticatoria e delle articolazioni temporo-mandibolari. Quando i denti non combaciano bene la mandibola può subire una modifica nel suo assetto posturale che a sua volta si riflette in una disfunzione muscolare e articolare causando dolore nel distretto cranio facciale.
Gli apparecchi ortodontici sono tutti uguali?
No, non sono tutti uguali. Si distinguono, prima di tutto, in fissi e mobili. I primi s’incollano o si cementano ai denti, i secondi li applica e rimuove il paziente. Tra gli apparecchi rimovibili si trovano vari tipi di placche meccaniche e funzionali. Quello che va compreso è che l’apparecchio, per l’ortodontista, è un po’ come il bisturi per il chirurgo: uno strumento per raggiungere un fine. Solo dopo aver analizzato tutti i dati relativi alla malocclusione ( clinica, modelli in gesso, radiografie), e solo dopo averli combinati alle aspettative del paziente, può essere selezionato l’apparecchio ortodontico.
Il trattamento ortodontico è doloroso?
Si può avvertire qualche fastidio i giorni successivi all’applicazione dell’apparecchio o alla sua attivazione. Si tratta di piccole irritazioni della mucosa che va a sfregare contro le parti sporgenti dell’apparecchio e di sensibilità dei denti. A volte interviene una lieve dolenzia dentale spontanea e alla masticazione. Nel giro di pochi giorni i fastidi vanno ad attenuarsi, fino a scomparire: i recettori parodontali del dolore, che si attivano a causa delle pressioni esercitate dall’apparecchio, nel giro di breve tempo vanno incontro ad adattamento e i fastidi cessano
Si possono prevenire le malocclusioni?
Molte malocclusioni si possono prevenire attraverso il controllo dei fattori ambientali in grado d’influire negativamente sulla crescita dei mascellari e sullo sviluppo della dentatura. In particolare bisognerà controllare la presenza di una buona respirazione nasale, evitare abitudini viziate come il prolungato utilizzo del” ciuccio” o del biberon, o peggio, del dito. E ancora, verificare che ci sia una deglutizione corretta, non atipica o condizionata da un frenulo (filetto) linguale troppo corto.
Una volta allineati i denti è per tutta la vita?
Un trattamento ortodontico ben fatto è sempre seguito da un periodo di contenzione, con l’obiettivo di favorire la stabilità a lungo termine della correzione. L’ortodontista consegna al paziente gli apparecchi che dovranno essere portati, generalmente la notte, e le prescrizioni d’uso. Ciononostante possono verificarsi, nel tempo, una volta interrotta la contenzione, recidive del trattamento. Spesso tali recidive sono di lieve entità e comunque non influiscono sul risultato estetico-funzionale del trattamento. Ricordiamoci che i denti perfettamente allineati “ a palizzata “ non esistono in fisiologia. La così detta “deriva mesiale “ dei denti che porta con l’età ad un leggero affollamento incisivo è assolutamente naturale e va rispettata
E’ vero che l’eruzione dei denti del giudizio è causa di recidiva ortodontica?
La recidiva della correzione ortodontica può avvenire anche in assenza dei denti del giudizio. La loro eruzione in arcata ne aumenta semplicemente le probabilità . In realtà i fattori che possono influire negativamente sulla stabilità post trattamento della correzione ortodontica sono numerosi e complessi. La presenza dei denti del giudizio determina solo una maggiore probabilità statistica di avere recidiva dell’allineamento dopo il trattamento e la loro rimozione non da la sicurezza che non ci sarà .
Cos'è la Gnatologia?
La Gnatologia (dal greco Gnatus=Mascella e Logos=parola, discorso) è una branca dell’odontoiatria che studia la fisiologia, le funzioni dei mascellari ( deglutizione, masticazione, fonazione e respirazione ) e la loro patologia. L’attenzione è rivolta in particolare ai rapporti tra i mascellari: denti, articolazioni temporo-mandibolari, muscoli che muovono i mascellari, compresa la lingua, e il Sistema nervoso che li comanda.
Il ruolo dei denti e dell’occlusione (vale a dire il contatto tra i denti delle arcate antagoniste sia in posizione statica che dinamica) è rilevante perché influenzano la corretta postura della persona. Recentemente, grazie anche alla ricerca neurofisiologica, è stato dimostrato che la mandibola e i disordini cranio-mandibolari assumono un ruolo di primaria importanza nella genesi di problematiche posturali generali e di tutta quella serie di patologie che possono derivare dall’alterazione di tale complesso sistema.
E’ quindi nata la Gnatologia Posturale il cui presupposto fondamentale è che la bocca e tutto l’apparato stomatognatico partecipa alla postura globale dell’essere umano. Molte sindromi dolorose e disfunzionali, come ad esempio cefalee, lombalgie cervico-dorsali, alterazioni delle curve vertebrali, etc. possono essere causate dal funzionamento scorretto del sistema stomatognatico.
Riuscire a ripristinare un rapporto cranio mandibolare corretto vuol dire, non soltanto restituire una funzione corretta ai sistemi neuro-muscolari, ma anche a liberare i pazienti dalla dipendenza da farmaci, cui sono molto spesso costretti.
Cosa devo fare per favorire un buon sviluppo e una buona postura?
Alcuni consigli utili:
a) evitate l’uso del succhiotto: eventualmente sceglietene uno anatomico e non a goccia per non ‘allenare’ la lingua in modo errato. La lingua normalmente deve puntare sul palato dietro gli incisivi superiori: in questo modo faciliterà la fonazione, la deglutizione, la respirazione, la normale conformazione del palato e delle arcate dentarie, l’atteggiamento del capo.
b) mai forare la tettarella nell’intenzione di ‘nutrire meglio o più velocemente il bambino’, per evitare che il piccolo si difenda dal rischio di ‘annegamento nel latte’, spingendo la lingua in modo sbagliato per otturare il foro troppo grosso.
c) acquistate scarpine con interno privo di qualsiasi rialzo: i piedini fino a 4-5aa devono essere piatti
d) favorire il gattonamento e lasciare i piccoli a piedi scalzi il più possibile
e) evitare il girello, che fa saltare l’importantissima fase del gattonamento ed allena in modo sbagliato il bambino nella fase del passo (in Canada, per esempio, è proibito)
f) evitare il box, che costringe il bambino, incuriosito dal mondo esterno, a sollevarsi sulla punta dei piedi , assumendo un atteggiamento scorretto che gli farà saltare il gattonamento
g) rivolgersi al proprio PEDIATRA se fosse presente scoliosi, problema dell’appoggio dei piedi, difficoltà nell’apprendimento e/o nella lettura, cefalea serale
h)educate i Vostri figli ad un alimentazione sana, con frutta, verdura, pasta, scoraggiando l’assunzione di merendine e fritti.
Il mio bambino non cambia i dentini da latte e digrigna la notte, devo preoccuparmi?
Oggi vediamo molto frequentemente bambini che hanno ritardi di permuta (perdono tardi i dentini da latte ), con denti poco o niente consumati e mamme che si preoccupano perché il bambino digrigna i denti soprattutto la notte. Evidentemente, l’alimentazione “civilizzata”, pur soddisfacendo i bisogni calorici del bambino, non eccita la funzione poiché essa comporta l’abitudine di masticare con semplici movimenti di apertura e chiusura, senza movimenti di lateralità. La mancanza di movimenti laterali non stimola il parodonto e ciò, associato alle deboli forze muscolari utilizzate per masticare cibo molle, fa si che non si sviluppino adeguatamente quelle linee di forza necessarie all’eruzione dentale. In definitiva, non si avrà una risposta di crescita sufficiente, ma piuttosto un iposviluppo dell’intero sistema con la conseguenza più evidente dell’affollamento dentale, in quanto la dentatura secondaria non avrà a disposizione lo spazio necessario alla sua eruzione e al suo corretto allineamento. Molto spesso il bambino, per svariati motivi, inizia a masticare preferenzialmente da un solo lato della bocca, con l’effetto di “sbilanciare” i movimenti laterali della mandibola e di provocare un morso crociato dal lato di masticazione abituale. Ciò è molto dannoso, non solo per il corretto sviluppo cranio facciale ma anche per quello della colonna vertebrale. L’instaurarsi di una deviazione mandibolare e/o di un morso crociato esige infatti un compenso adattativo della posizione della testa e quindi degli occhi, dei recettori dell’orecchio e di quelli cervicali. A loro volta si dovranno adattare le spalle, la colonna vertebrale, il bacino con comparsa di arti inferiore di diversa lunghezza. In definitiva si può verificare una distorsione di tutto l’assetto posturale. Studi recenti hanno messo in relazione i morsi crociati dentali e ipoacusia ( riduzione di udito) nei piccoli pazienti. Solo una bilanciata ed efficiente masticazione bilaterale alternata può fornire gli stimoli funzionali adeguati a una fisiologica risposta di sviluppo. E’ perciò molto importante che il pediatra e i pedodonzista ( il dentista dei bambini ) individuino i morsi crociati e il pattern disfunzionale masticatorio ed inviino al più presto il piccolo paziente allo specialista in ortodonzia infantile.
A che età devo far visitare il mio bambino dall'ortodonzista?
La prima visita dall’ortodontista dovrebbe già avvenire intorno ai 5-6 anni di età, quando il bambino presenta ancora i dentini da latte. E’ molto importante che un ortodontista esperto possa intercettare alterazioni delle FUNZIONI della bocca e del complesso cranio facciale quali la respirazione, la deglutizione, la fonazione e la masticazione. In primo luogo bisogna verificare che il bambino respiri correttamente con il naso in quanto solo la respirazione nasale è in grado di garantire l’utilizzazione dell’ossido di Azoto o ossido nitrico (NO), gas prodotto nei seni paranasali fin dalle prime ore dopo la nascita.
L’ossido nitrico entra nel metabolismo dei neurotrasmettitori cerebrali e ciò, insieme all’aumento dell’ossigeno nel sangue ed al miglior raffreddamento della massa cerebrale, spiegherebbe l’aumento del QI ed il miglior rendimento scolastico osservabile nei bambini che passano dalla respirazione orale a quella nasale. Anche la netta riduzione delle tonsilliti ed otiti medie, riscontrata nei pazienti in cui si è ripristinata una respirazione nasale, è da collegarsi all’azione battericida, anti-infiammatoria ed immunostimolante dell’ossido nitrico. La respirazione orale è anche direttamente correlata alla deglutizione disfunzionale in quanto la lingua resta bassa per poter permettere il passaggio dell’aria dalla bocca. Importante sarà anche evidenziare disturbi della masticazione e comparsa di morsi crociati. In tutti questi casi l’ortodonzista potrà intervenire con appropriati consigli e magari piccole correzioni che potranno portare però a grandi vantaggi futuri.
Cos'è l'ortodonzia?
La maggior parte dei pazienti che si rivolge all’ortodontista (il dottore che “raddrizza” i denti) lo fa sostanzialmente per esigenze estetiche. Il nostro paziente tipico è il bambino accompagnato dalla mamma che vede i “denti davanti” troppo in fuori, o in dentro, o storti ed è giustamente preoccupata per il futuro sorriso del proprio figliolo. In verità i problemi di crescita e di allineamento dei denti anteriori, che si chiamano incisivi, è sempre la spia di un problema che sta dietro, per alterata funzione e sviluppo dell’intera bocca. Non solo, oggi sappiamo che potrebbero essere l’espressione di alterazioni dell’intero organismo. Balters, uno dei pionieri dell’ortodonzia funzionale, osservava già agli inizi del ‘900, come alle malocclusioni dentali si associassero sintomi vari quali: respirazione orale, otite, spalle cascanti, piede valgo, rachitismo, lassità legamentosa, gastroenterite, incubi.
Perché questa, e altra, sintomatologia si associa costantemente alla malocclusione?
La risposta a questa ed altre domande ci viene oggi fornita dallo studio delle correlazioni occlusoposturali, i cui risultati evidenziano che l’occlusione dentale non può più essere valutata e trattata a prescindere dal contesto corporeo globale. La malocclusione entra a far parte di un quadro generale di cui spesso rappresenta la manifestazione oggettiva più evidente. Questo è il motivo per cui la semplice “ortodonzia” che, ripeto, significa semplice allineamento dei denti, deve diventare “Ortognatodonzia Sistemica”.
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