Un tempo alla rimozione della carie seguiva la cosiddetta piombatura ovvero l’otturazione del canale dentale dal quale è stato eliminato il tessuto malato.
Un tempo la pratica dell’otturazione veniva eseguita con l’utilizzo dell’amalgama dentale d’argento, un composto costituito da una lega metallica di argento, rame, stagno e mercurio. Proprio la presenza del mercurio – metallo potenzialmente pericoloso per la nostra salute – ha portato molti odontoiatri professionisti a consigliare la rimozione dell’amalgama dalle otturazioni dei propri pazienti.
Si tratta di un iter che abbiamo adottato anche nel nostro studio dentistico di Rovato, dove il dott. Stefanelli e il suo staff si occupano anche del trattamento delle carie con utilizzo di materiali biocompatibili.
Perché rimuovere l’amalgama dentale?
In passato il mercurio era utilizzato negli interventi odontoiatrici, grazie alle sue caratteristiche di resistenza e durata nel tempo.
Tuttavia, studi successivi hanno rivelato la tossicità di questo materiale per il nostro organismo. Le moderne otturazioni effettuate dopo la rimozione di una carie hanno eliminato la presenza di metalli, sostituendole con materiali biocompatibili.
Come rimuovere l’amalgama dentale
Alcune persone potrebbero avere sui propri denti ancora le vecchie amalgame utilizzate come otturazione: queste hanno un inconfondibile color argento, facilmente visibile ad occhio nudo.
Presso il nostro studio dentistico effettuiamo la rimozione dell’amalgama in maniera sicura, senza che avvenga la dispersione di residui o di polveri nocive.
Il protocollo per la rimozione dell’amalgama dentale prevede il posizionamento di una diga di gomma che isola la parte interessata ad evita che residui di mercurio vegano ingeriti dal paziente.
Anche i vapori derivanti dalla rimozione dell’otturazione vengono aspirati, così da garantire una peretta rimozione in sicurezza.
A questo punto procediamo al riempimento del canale dentale esposto con la nuova otturazione. Nel nostro studio utilizziamo solo materiali biocompatibili, studiati appositamente per utilizzo odontoiatrico.
I compositi: nuovi materiali biocompatibili per le otturazioni
Oggi si parla di compositi per le otturazioni. Si tratta di materiali compositi, resine rafforzate da particelle di silicio e quarzo che consentono una lunga durata dell’otturazione oltre a un risultato estetico strabiliante.
Il composito è infatti di colore chiaro, che si mimetizza perfettamente con il colore dei denti. Anche la durata non ha nulla da invidiare alle vecchie otturazioni: in più con una corretta igiene orale e controlli periodici questi restauri durano per tutta la vita.
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